Crostacei decapodi del Mediterraneo

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?? Scopri l’Affascinante Mondo dei Crostacei Decapodi! ??

Siamo entusiasti di presentarvi il nostro nuovo opuscolo “Crostacei decapodi del Mediterraneo”! ??

? Cosa troverai in questo opuscolo?

Biologia e Anatomia: Esplora le complessità della struttura corporea dei decapodi, dal telson alle appendici natatorie.

Strategie Riproduttive: Scopri le diverse modalità di riproduzione, dal dimorfismo sessuale all’ermafroditismo, e come le femmine proteggono le loro uova.

Habitat e Comportamenti: Un’immersione negli habitat naturali e nei comportamenti di questi straordinari crostacei.

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Educativo e Avvincente: Ideale per appassionati di biologia marina, studenti e chiunque ami il mondo sottomarino.

Immagini e Illustrazioni: Ricco di immagini e illustrazioni dettagliate che rendono la lettura un’esperienza visiva unica.

Ricerca Accurata: Basato su studi scientifici e ricerche all’avanguardia, scritto da esperti nel campo.

Grazie a Fabio Crocetta per le correzioni ed i consigli !!!

I Decapoda sono l’ordine più ricco di specie dei Crostacei, con oltre 14.500 specie viventi descritte in tutto il mondo, ne fanno parte gamberi, gamberetti, aragoste o granchi. Sebbene il 90% dei decapodi siano specie marine, si trovano anche in ambienti terrestri e d’acqua dolce. La maggior parte dei decapodi marini adulti è bentonica, sebbene un numero significativo sia nectonica o pelagica. Le fasi larvali sono per lo più planctoniche. I decapodi mostrano una vasta diversità in forma, dimensione e colore. Numerosi decapodi sono sfruttati commercialmente. Oltre 5.000.000 di tonnellate vengono sbarcate dalla pesca, con la produzione da acquacoltura, in particolare di gamberi e mazzancolle, che ha superato questa quantità negli ultimi anni. In mar Mediterraneo sono presenti circa 600, alcune sono elencate in questa guida con schede ed fotografie.

Classificazione scientifica

Regno: Animalia

Phylum: Arthropoda

Subphylum: Crustacea

Superclasse: Multicrustacea

Classe: Malacostraca

Sottoclasse: Eumalacostraca

Superordine: Eucarida

Ordine: Decapoda

Sottordine: Dendrobranchiata

  • Superfamiglia: Penaeoidea
  • Superfamiglia: Sergestioida

Sottordine: Pleocyemata

  • Infraordine: Achelata
  • Infraordine: Anomura
  • Infraordine: Astacidea
  • Infraordine: Axiidea
  • Infraordine: Brachyura
  • Infraordine: Caridea
  • Infraordine: Gebiidea
  • Infraordine: Glypheidea
  • Infraordine: Polychelida
  • Infraordine: Procarididea
  • Infraordine: Stenopodidea

In generale, i Crostacei presentano una regione anteriore, o capo, che, secondo la maggior parte degli studiosi, è composta da almeno cinque segmenti. Di questi, due sono situati anteriormente alla bocca, mentre gli altri tre sono collegati alla bocca stessa. Tra i primi segmenti, uno porta gli occhi e le antennule, e l’altro le antenne. I tre segmenti boccali hanno rispettivamente appendici che corrispondono a mandibole, massillule e mascelle.

Nei Crostacei noti come Podoftalmi, gli occhi sono peduncolati e mobili (oftalmopodi) e sono considerati da alcuni come appendici trasformate. In questo caso, gli occhi sarebbero localizzati su un segmento anteriore rispetto a quello delle antennule, aumentando il numero dei segmenti cefalici a sei anziché cinque. Tuttavia, questa interpretazione non è confermata dall’ontogenesi, e negli Stomatopodi, dove occhi e antennule sono su anelli distinti, si pensa che questa caratteristica sia secondaria, poiché non si osserva nelle larve.

Caratteristiche Morfologiche

  • Corpo Segmentato: Il corpo dei decapodi è diviso in tre principali sezioni:
    • Cefalotorace: Fusione della testa e del torace, coperto da un carapace rigido.
    • Addome: Segmentato, spesso flessibile e adattato per il nuoto in alcune specie.
    • Telson: Parte terminale dell’addome, spesso associata a una coda a ventaglio chiamata uropodi.
  • Dieci Zampe: Come suggerisce il nome “decapodi” (dal greco “deca” = dieci e “podos” = piede), possiedono dieci zampe. Il primo paio di zampe è spesso trasformato in chele (chelipedi) utilizzate per la presa e la manipolazione del cibo.
  • Carapace: Un guscio rigido che copre il cefalotorace, fornendo protezione agli organi interni. Può avere spine, creste e altre strutture protettive.
  • Antenne: Due paia di antenne (antenne e antennule) che servono come organi sensoriali per percepire l’ambiente circostante.

Il corpo dei Decapodi è diviso in tre sezioni principali: testa, torace e addome. Nella testa si trovano le antenne, le antennule, la manipolazione dell’alimento è affidata a un paio di mandibole e a due paia di mascelle.

Nel torace ci sono cinque paia di appendici utilizzate per la locomozione, oltre a tre paia di appendici modificate chiamate massillipedi. Questi massillipedi sono derivati da appendici biramose e svolgono una funzione nutritiva.

Tre di questi paia di massillipedi sono utilizzati per alimentarsi.

Infine, nell’addome ci sono sei paia di appendici, che non servono per la locomozione, ma sono adibite al movimento dell’acqua verso l’esterno. Questo movimento dell’acqua aiuta a farla passare attraverso le branchie, situate su alcune delle appendici biramose del torace. È comune osservare che molti Decapodi, come i gamberi, continuano a muovere le appendici dell’addome anche quando sono immobili sul substrato, per garantire il passaggio continuo di acqua attraverso le branchie e prevenire la morte per asfissia.

Strategie Riproduttive

1. Accoppiamento e Fecondazione

  • Accoppiamento: Nella maggior parte dei decapodi, l’accoppiamento avviene subito dopo la muta della femmina, quando il suo esoscheletro è ancora morbido. I maschi spesso portano la femmina in un luogo sicuro e la proteggono fino alla fine della muta.
  • Fecondazione interna: La fecondazione è generalmente interna, con il maschio che deposita lo sperma all’interno della femmina tramite appendici specializzate chiamate pleopodi o gonopodi.
  • Spermatofore: In alcune specie, il maschio trasferisce gli spermatofori alla femmina, che li conserva fino al momento della fertilizzazione delle uova.

2. Deposizione delle Uova

  • Incubazione: Dopo la fecondazione, le femmine di molte specie di decapodi portano le uova fecondate attaccate ai pleopodi (appendici addominali), dove le incubano fino alla schiusa. Questo comportamento è comune in gamberi e aragoste.

Ciclo vitale

I crostacei decapodi hanno sessi separati (gonocorici) e spesso mostrano un evidente dimorfismo sessuale che permette di distinguere il maschio (più piccolo) dalla femmina. Tuttavia, in alcune specie può verificarsi l’ermafroditismo. Le femmine depongono numerose uova fecondate (anche più di un milione) che vengono rilasciate all’esterno (ovipare), spesso trasportate e protette dalla femmina in camere incubatrici o attaccate ai pereiopodi. Lo sviluppo postembrionale nei crostacei prevede diverse forme larvali, con variazioni tra i diversi gruppi. La prima larva è il nauplio, dotato di tre paia di appendici natatorie intorno alla bocca, che diventeranno antennule, antenne e mandibole dell’adulto. Anteriormente presenta un semplice occhio naupliare. I nauplii crescono attraverso varie mute, acquisendo nuove appendici, e dopo lo stadio di metanauplio subiscono ulteriori trasformazioni. Nei crostacei superiori, lo stadio di nauplio avviene all’interno dell’uovo e le larve schiudono generalmente come zoea, una larva planctonica simile a un gamberetto, che gradualmente assume la forma adulta.

La muta

La muta è fondamentale per la crescita dei crostacei decapodi, dato che il loro esoscheletro rigido non permette un’espansione continua. Regolata da ormoni, la muta inizia con la formazione di un nuovo esoscheletro morbido sotto quello vecchio. Per aumentare la pressione interna, il crostaceo assorbe acqua, causando la rottura del vecchio esoscheletro lungo linee predefinite. Il crostaceo si libera gradualmente del vecchio esoscheletro, un processo che può durare diverse ore. Dopo l’uscita, il nuovo esoscheletro è inizialmente molle e il crostaceo è vulnerabile, quindi cerca rifugi sicuri.

Nei giorni successivi, l’esoscheletro si indurisce grazie ai sali di calcio riassorbiti dal vecchio esoscheletro prima della muta.

La muta consente anche la rigenerazione di parti del corpo danneggiate, come appendici o chele, che inizialmente sono più piccole e richiedono ulteriori mute per raggiungere dimensioni normali. La frequenza della muta varia con l’età, la specie e le condizioni ambientali, essendo più frequente nei giovani e meno negli adulti.

Pesca

La pesca dei crostacei nel Mediterraneo riveste un’importanza significativa sia dal punto di vista economico che culturale. Diverse specie di crostacei, come gamberi, aragoste, scampi e granchi, sono molto ricercate per il loro valore gastronomico e commerciale. La pesca di questi crostacei è praticata principalmente attraverso metodi come lo strascico, le nasse e le reti da posta.

Strascico: Queste reti sono ampiamente utilizzate per catturare gamberi e scampi. Tuttavia, questo metodo può avere un impatto negativo sugli ecosistemi marini, poiché può danneggiare i fondali e catturare accidentalmente altre specie non bersaglio, compresi pesci e invertebrati.

Nasse: Questo metodo è particolarmente efficace per catturare aragoste e gamberi, ad Ustica per esempio le nasse sono utilizzate per la pesca del Parapandali. Le nasse sono disposte sul fondale marino e attirano i crostacei con esche.

Reti da posta: le reti da posta come il tramaglio sono utilizzate per la cattura di astici, aragoste e mazzancolle

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