Il caso cafodos

Pesce avariato? Nessun problema, oggi c’è il cafodos, un nuovo prodotto entrato nel mercato, per recuperare il pesce avariato e “farlo tornare” fresco.

La procura di Torino ha aperto un inchiesta su questo prodotto di origine spagnola che copre anche le eventuali tossicità dei prodotti ittici avariati. Si ipotizza una frode in commercio, secondo il PM Raffaele Guarriniello, il quale ha ricevuto la segnalazione direttamente dal Ministero della Salute.

Il cafodos una volta spruzzato sul pesce riesce a cancellare ogni traccia di marciume, ma capirne il suo uso su di un prodotto è veramente difficile in quanto questo prodotto  corregge i valori di acidità e di ossigeno attivo . Il prodotto non risulta essere tossico ma potrebbe portare gli acquirenti ad essere ingannati e confusi sulla differenza tra prodotto fresco e non.

Si chiama cafodos, uno spray che vaporizzato sul pesce avariato lo fa apparire come appena pescato.

Come difendersi dal cafodos – Il cittadino non è in grado di potere identificare un prodotto trattato con additivi di questo genereda uno non trattato, così come non è possibile fare eseguire questa distinzione macroscopica neppure da un tecnico specializzato. Può solo comprare da dettaglianti di fiducia e leggere il cartellino esposto sui prodotti alla vendita al dettaglio .  

Pesci a rischio – A causa di questa sostanza, arriviamo al dunque, il rischio per il consumatore è indiretto, e si associa ad alcuni tipi di pesce la cui apparente freschezza e lucentezza data dalla sostanza maschera il reale stato delle carni, che potrebbero essere deteriorate. Per chi fosse interessato, a livello tecnico, la istidina (un aminoacido che costituisce le proteine dei muscoli) si trasforma in istamina, una molecola che può causare allergie e reazioni anafilattiche. Nel dettaglio, i pesci che potrebbero essere “truccati” col Cafados sono il tonno, lo sgombro, la palamita, la sardina e l’acciuga.

bidon CAFODOS D 1
Un bidone di CAFODOS

I sintomi – Il consiglio, dunque, è quello di fare attenzione a questi pesci soprattutto se tenuti in una soluzione acquosa o in ghiaccio in cassette di polistirolo: potrebbero essere trattati, ossia il liquido dove stanno potrebbe essere “allungato” col Cafados. I sintomi della sostanza possono essere acuti e simulano un’allergia: arrossamenti cutanei, cefalea, palpitazioni, nausea, diarrea. Per le persone asmatiche o cardiopatiche i sintomi potrebbero essere anche più violenti e pericolosi.

Come proteggersi – Che cosa si può fare, dunque? Il Cafodos rende le superfici brillanti, ma non attenua la perdita della sodezza della carne di pesce: tastate gli animali. Inoltre si può cercare di capire se il pesce è fresco guardandone gli occhi: in particolare se sono appiattiti e infossati, poiché il Cafados non ne attenua il degrado. La sostanza, per inciso, non riesce nemmeno a mascherare l’odore del pesce non fresco, quindi è bene annusarlo. Infine l’ultima dritta, le branchie: il Cafados riesce a mascherarne l’invecchiamento, ma se sono brunastre e opache il pesce non è fresco.

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