Aumento del rischio di colonizzazione da specie invasive che viaggiano sui detriti marini

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Barnacles on plastic in the ocean
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Uno studio scientifico rivoluzionario condotto lungo la costa sud-orientale dell’India ha scoperto una preoccupante problematica ambientale: l’incremento del rischio di colonizzazione da parte di specie invasive su detriti marini. La ricerca approfondisce l’importante interazione tra l’inquinamento da plastica e l’introduzione di organismi non indigeni nelle acque indiane.

Negli ultimi anni, l’aumento dei rifiuti antropogenici nell’oceano ha fornito diversi substrati per la colonizzazione da parte di organismi marini. Questa accumulazione di detriti, specialmente vicino a città altamente popolate o destinazioni turistiche, è diventata involontariamente un mezzo di trasporto per organismi incrostanti, con conseguenze ecologiche ed economiche di vasta portata.

Immagine di un'alba sul mare

Per condurre lo studio, il team di ricerca, guidato dall’Institut de Ciències del Mar (ICM-CSIC) e dall’Istituto di Scienza e Tecnologia di Sathyabama in collaborazione con l’Università di Barcellona (UB), l‘Università Abdelmalek Essaadi (UAE) e l’Università di Oslo (UiO), ha avviato un’ampia esaminazione degli organismi incrostanti su vari tipi di rifiuti arenati, tra cui plastica, vetro, gomma, schiume poliuretaniche, tessuti, metallo e legno. I loro sforzi meticolosi hanno rivelato una realtà sorprendente: un totale di 3.130 esemplari/colonie appartenenti a sette fili e rappresentanti 17 specie.

Viaggiando su detriti marini

I risultati rivelano la presenza del mitilo invasivo Mytella strigata attaccato in gruppi ad alta densità alle reti da pesca. “Questa scoperta sottolinea il significativo ruolo dei rifiuti marini nel facilitare la diffusione di specie invasive, con il potenziale di alterare l’equilibrio ecologico delle acque indiane”, spiega il dottor Gunasekaran Kannan, primo autore dello studio.

Mollusco Mytella strigata

La Mytella charruana è comunemente conosciuta come la cozza Charru. È originario dell’Atlantico occidentale tropicale da Colon, Panama all’Argentina. È stato introdotto negli Stati Uniti sudorientali, trovato per la prima volta in Florida nel 1986. Ora sembra essere stabilito dalla Florida centrale alla costa centrale della Georgia. Questa cozza può tollerare grandi variazioni di salinità, ma la sua tolleranza alle basse temperature è limitata.  In Florida questo mitilo ha causato danni economici intasando i sistemi di aspirazione di una centrale elettrica.

Gli oggetti di rifiuto con elevata galleggiabilità, come bottiglie, boe e sacchetti di plastica, hanno sostenuto abbondanti assembramenti di macroinvertebrati, suggerendo il potenziale per il trasporto a lunga distanza“, continua il dottor Kannan.

Tra gli organismi più comunemente associati ai rifiuti marini c’erano i briozoi cosmopoliti Jellyella tuberculata e J. eburnea, i cirripedi Lepas anserifera, Amphibalanus amphitrite e Amphibalanus sp., e le ostriche Saccostrea cucullata e Magallana bilineata.

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