Ecco perché il krill potrebbe essere la chiave per la sostenibilità alimentare e ambientale del futuro

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KRILL
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La parola Krill definisce gruppi numerosi di piccoli crostacei appartenenti all’oridne degli Euphausiacea. Piccoli organismi che vivono che vivono in tutti gli oceani del pianeta e che si nutrono di fitoplancton. Il krill costituisce un elemento fondamentale delle reti trofiche, essendo alla base delle catene alimentari oceaniche.

Gli Euphausiacea sono presenti in tutti gli oceani del mondo, ma la maggior parte delle specie vive nelle acque fredde dell’oceano Antartico. Qui, le condizioni ambientali sono favorevoli alla crescita di fitoplancton, la principale fonte di cibo per il krill.

Gli Euphausiacea sono organismi molto importanti per l’ecosistema marino, poiché costituiscono una grande quantità di biomassa e sono una fonte importante di cibo per molte specie.

Nell’Oceano Antartico , una specie, il krill antartico Euphausia superba, costituisce una biomassa stimata di circa 380.000.000 di tonnellate, che lo rende, una delle specie pelagichepiù abbondanti del pianeta

La maggior parte del krill migra quotidianamente verticalmente, nutrendo i predatori vicino alla superficie di notte e in acque più profonde durante il giorno..

Il krill è stato identificato come una fonte promettente di omega-3, grazie alla sua composizione lipidica unica.

Di comportamento gregario, si radunano in enormi banchi che si estendono per chilometri con migliaia di individui concentrati in un solo metro cubo d’acqua, il che li rende una specie ideale per lo sfruttamento commerciale. Le catture totali sono comprese tra 150.000 e 200.000 tonnellate all’anno, la maggior parte delle quali proviene dal Mare di Scozia .

Photos taken on the September 2010 ACCESS cruise onboard R/V Fulmar from September 13th-21st. Cruise number 2010_06

La maggior parte viene utilizzata in acquacoltura, per la produzione di cibo per acquari o nell’industria farmaceutica. In Giappone, Filippine e Russia viene utilizzato anche per il consumo umano.

Nel Mar Mediterraneo è presente una popolazione relitta di Meganyctiphanes norvegica, che rappresenta ancora oggi la principale fonte di cibo per la balenottera comune del Mediterraneo .

Ma il krill ha anche un enorme potenziale per l’industria alimentare e farmaceutica. Il suo alto contenuto di acidi grassi omega-3 e antiossidanti può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e persino di alcuni tipi di cancro. Inoltre, il krill contiene anche astaxantina, un pigmento naturale che ha proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie.

L’industria farmaceutica sta già sfruttando il potenziale del krill, utilizzandolo come ingrediente in integratori alimentari, farmaci e prodotti per la cura della pelle. Ma il krill potrebbe anche essere utilizzato per la produzione di alimenti funzionali, come barrette proteiche, snack e integratori nutrizionali.

Inoltre, la produzione di krill può rappresentare un’opportunità per le comunità locali dell’Antartide, fornendo loro una fonte di reddito stabile e sostenibile.

Il krill ha il potenziale per diventare una fonte di cibo altamente sostenibili, contribuendo a ridurre l’impatto dell’industria alimentare sull’ambiente e a migliorare la salute umana. La pesca è regolamentata per garantire la sua sostenibilità, e la sua produzione può rappresentare un’opportunità economica per le comunità locali. Potrebbe essere una soluzione preziosa per le sfide della sostenibilità alimentare e ambientale del futuro.

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