Napoli, 21 febbraio 2022 – IAM diventa portavoce degli istruttori dei centri di formazione italiani che a loro volta sono chiamati a rispondere al “Censimento corpo istruttori accreditati nell’ambito dei corsi di addestramento per il personale marittimo”, inviato dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili – Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto agli Enti/Istituti/Società preposti all’erogazione dei corsi di addestramento del personale marittimo nel rispetto delle procedure previste dal Decreto 8 marzo 2007. Nella lettera, inviata con “l’obiettivo di uniformare le modalità di accreditamento dei docenti dei corsi erogati da codesti centri di addestramento, si fa richiesta di inviare, entro il 31 marzo 2022, per ogni singolo corso autorizzato, l’elenco dei docenti, dei direttori e dei vicedirettori effettivamente parte del corpo istruttori, allegando per ciascuno di essi la rispettiva lettera di accreditamento nell’ambito dello specifico corso”.
“Appena ricevuta la lettera, siamo stati contattati da molti operatori del settore di varie zone d’Italia – ha dichiarato il Com.te Gennaro Arma, Presidente Nazionale IAM Istruttori Associati Marittimi – per avere ulteriori informazioni ma soprattutto un supporto professionale basato sulla nostra esperienza operativa. Il rischio è che molti centri di formazione si ritrovino senza personale qualificato, ma il vero problema è che gli istruttori del mare che negli ultimi 5 anni hanno prestato servizio continuativo presso uno dei 54 centri italiani (dato aggiornato a gennaio 2022) si troveranno senza lavoro perché non potrebbero insegnare, considerata l’assenza di un processo di rinnovo delle autorizzazioni, ma non potrebbero neppure tornare a navigare vista la mancanza del riconoscimento dell’attività dell’istruttore del mare, quale figura equivalente (vedi decreto 1° marzo 2016).”
La soluzione sia per gli istruttori, sia per i centri di formazione che per tutto il personale navigante è quella dell’istituzione dell’albo professionale degli istruttori del mare, che attualmente in Italia non esiste, in grado di apportare una maggiore tutela sia ai professionisti del mare che alle autorità competenti che verificano il mantenimento delle conformità.
In questo momento storico è di vitale importanza che le sinergie non vengano disperse in azioni individuali ma che tutti gli operatori del settore facciano sistema perseguendo l’interesse comune. IAM si fa dunque portavoce a livello nazionale delle richieste e delle problematiche degli istruttori del mare”.
Nella lettera inviata dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, si fa presente che “per i corsi riconosciuti ai sensi del Decreto 2 maggio 2017 “Istituzione del corso di sopravvivenza e salvataggio per il personale marittimo” e del Decreto 15 maggio 2017 “Istituzione dei corsi antincendio di base e antincendio avanzato per il personale marittimo, inclusa l’organizzazione antincendio a bordo delle navi petroliere, chimichiere e gasiere”, l’accreditamento dei docenti ha una validità non superiore ai 5 anni. Per tali istruttori, pertanto, alla scadenza quinquennale del rispettivo periodo di accreditamento, ogni centro dovrà produrre una nuova istanza per ciascun docente inserito nel corpo istruttori, allegando la pertinente documentazione che attesti il mantenimento dei requisiti specifici previsti dai suddetti Decreti”.
“Anche alla luce di queste problematiche quotidiane di carattere tecnico-operativo, IAM sottolinea la necessità e l’importanza che al Tavolo del Mare, istituito dal Mims lo scorso 20 dicembre 2021, vengano subito convocate le associazioni che realmente rappresentano i professionisti del mare, che ogni giorno toccano con mano le criticità del comparto”.
IAM, prima associazione in Italia a richiedere nel luglio 2021 il riconoscimento giuridico dell’istruttore del mare accoglie la proposta del censimento come un primo passo verso il raggiungimento di questo obiettivo. riconoscimento giuridico dell’istruttore del mare.