La pesca con il sabiki. Trucchi e segreti per la pesca ai sugarelli, lecce, aguglie, sgombri e, perché no anche palamite e lampughe.
Dal Giappone alcuni anni fa, alcuni pescatori hanno importato il sabiki. Un terminale da pesca che riporta da 3 a 5 ami a cui è legata una piumetta. La pesca con il sabiki adesso è sempre più spesso in tutto lo stivale, sia per la pesca a mezz’acqua, ma anche a galla ed a fondo. Un esca multifunzionale il sabiki, che permette di spaziare in un ampio range di prede. Nato principalmente per la pesca a mezz’acqua, dove sovente sostano le boghe o gli sgombri, piano piano il sabiki ha assunto conformazioni diverse. La pesca con il sabiki conosciuto anche come mitraglietta è un mix di tecniche tra pesca a bolentino, vertical jigging e pesca a traina costiera.
Il sabiki nient’altro è che un terminale con 3-5 braccioli con ami a cui è attaccata una piumetta (skirt o gonnellino) seguito da un supporto colorato che assomiglia alla testa di una mosca.
Il sabiki viene spesso legato ad un piombo, al termine del calamento, che serve per mandare il piombo al fondo. Sul bracciolo può essere montata anche una perlina luminescente con l’utilità di attirare le prede al buio delle profondità del mare.
La tecnica della pesca con il sabiki
Come animare la canna da pesca
Il modo migliore per catturare pesci con il sabiki, è quello di far scendere e risalire il terminale dal fondo cercando di ricreare movimenti più veritieri possibili. Le esche del sabiki sono diverse, diverse case produttrici studiano colori, pesi e misure per rendere più appetibile l’esca. Esistono sabiki per le boghe, per i sugarelli e scombri, ma anche sabiki per i pesci di fondo come pagelli o ancora perchie e tracine. L’utilizzo del sabiki non è semplice, se non si conoscono le tecniche e i procedimenti di pesca è facile ritornare in banchina con il carniere vuoto. E’ fondamentale per pescare con i sabiki, conoscere i movimenti della specie target. Dunque l’ecoscandaglio sarà il nostro migliore amico durante una battuta di pesca con il sabiki.
L’azione di pesca è semplice, una volta che la lenza viene calata sul fondo si comincerà a fare un “ascensore” ovvero un movimento in verticale delle esche sollevando il terminale sino a galla per poi riportarlo subito a fondo. Movimenti dolci per cercare di dare all’esca un aspetto più “vivo” possibile.
Quale attrezzatura per la pesca con il sabiki?
Canne con il vettino morbido da 2-2,50 metri, mulinelli da bolentino imbobinati con fluorocarbon dello 0,30-0,40 del tutto simili a quelli utilizzati per la pesca a bolentino.
Il sabiki applicato alla traina
Il terminale per il sabiki può essere utilizzato anche nella pesca alla trainetta, adatto anche per tombarelli, lampughe e palamite. Basterà calare in mare la lenza legata al terminale sabiki con una girella. La velocità consigliata è dai 4 ai 6 nodi dando qualche accelerata di tanto in tanto. Le prede non mancheranno, ma mi raccomando…le piccole ricciole o i piccoli tonni vanno rilasciati, come anche tutte le specie che abboccheranno al vostro sabiki e che non raggiungono le misure minime per la pesca.