Perchè i pesci piatti hanno occhi dallo stesso lato?

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Gli occhi dei pesci piatti, o pleuronettiformi, rappresentano un caso affascinante di adattamento evolutivo nel regno animale. I pesci piatti, come sogliole, rombi, passere di mare e zanchette, sono noti per il loro corpo appiattito lateralmente e la loro asimmetria craniale, che consente a entrambi gli occhi di trovarsi su un solo lato del corpo. Questa caratteristica chiamata migrazione oculare li rende unici tra i pesci e ha permesso loro di sviluppare strategie di sopravvivenza altamente specializzate.

Evoluzione degli Occhi nei Pesci Piatti

I pesci piatti iniziano la loro vita come larve simmetriche, con occhi posizionati su entrambi i lati della testa, proprio come qualsiasi altro pesce. Durante la metamorfosi, uno degli occhi inizia a migrare verso l’altro lato del cranio, un processo che può richiedere diverse settimane. Questo spostamento è accompagnato da una serie di cambiamenti anatomici e fisiologici, tra cui una rimodellazione del cranio e delle ossa facciali.

L’evoluzione di questa asimmetria è strettamente legata al loro stile di vita bentonico (vivere sul fondo del mare). Essendo appiattiti lateralmente e capaci di adagiarsi su un fianco, i pesci piatti possono mimetizzarsi efficacemente con il substrato, evitando predatori e migliorando le loro opportunità di caccia. La migrazione dell’occhio permette loro di mantenere un campo visivo ampio e di sorvegliare l’ambiente circostante anche mentre giacciono sul fondo.

Teorie Evolutive e Studi sui Pesci Piatti

L’evoluzione degli occhi nei pesci piatti è stata studiata attraverso varie discipline, tra cui la paleontologia, la genetica e l’embriologia. Le teorie attuali suggeriscono che la migrazione degli occhi sia stata guidata dalla selezione naturale per migliorare la capacità di cacciare e sfuggire ai predatori.

Questo adattamento ha permesso ai pesci piatti di sfruttare nicchie ecologiche in cui altre specie avrebbero difficoltà a sopravvivere.

Uno studio chiave su questa evoluzione è stato condotto da Matt Friedman, paleontologo dell’Università di Oxford, che ha esaminato i fossili di pesci piatti primitivi risalenti a circa 50 milioni di anni fa. Questi fossili hanno mostrato forme di transizione che illustrano l’inizio del processo di migrazione dell’occhio. I fossili, appartenenti a una specie chiamata Heteronectes e altre specie simili, presentavano una parziale migrazione dell’occhio, suggerendo che la migrazione completa non sia avvenuta in un singolo passaggio evolutivo ma attraverso fasi graduali.

Casi Particolari e Studi di Esempio

1. Migrazione dell’Occhio nei Pesci Piatti Moderni: Caso della Sogliola e del Rombo

Il processo di migrazione dell’occhio nei pesci piatti moderni, come la sogliola (Solea solea) e il rombo (Psetta maxima), è un esempio perfetto di adattamento evolutivo. In queste specie, l’occhio migra sul lato superiore del corpo (solitamente il lato destro), e il pesce si adagia sul fondo con il lato cieco (il lato senza occhi) rivolto verso il substrato. Questo fenomeno avviene durante la fase larvale e giovanile.

Questa migrazione è regolata da un insieme di fattori genetici e ormonali. Studi su pesci piatti come la passera di mare (Pleuronectes platessa) hanno dimostrato che gli ormoni tiroidei giocano un ruolo chiave nella metamorfosi e nello spostamento dell’occhio. La manipolazione sperimentale dei livelli di ormoni tiroidei in queste specie ha permesso agli scienziati di rallentare, accelerare o addirittura inibire il processo di migrazione dell’occhio, fornendo prove dirette dell’importanza degli ormoni in questo adattamento.

2. Pesci Piatti di Destra e Sinistra: Il Caso della Passera Giapponese (Paralichthys olivaceus)

Alcuni pesci piatti, come la passera giapponese (Paralichthys olivaceus), mostrano una peculiarità unica: possono essere destri o sinistri. Nella maggior parte dei pesci piatti, l’occhio migra tipicamente verso un lato specifico del corpo (generalmente il lato sinistro per i Bothidae e il lato destro per i Pleuronectidae), ma in alcune specie, come la passera giapponese, entrambe le varianti sono possibili.

Questo fenomeno, noto come “lateralità inversa”, sembra essere influenzato sia da fattori genetici che ambientali. Alcuni studi hanno suggerito che la direzione della migrazione dell’occhio potrebbe essere determinata da segnali esterni come la luce e la gravità durante le prime fasi di sviluppo. Tuttavia, la frequenza delle varianti destra e sinistra varia tra le popolazioni, suggerendo una base genetica sottostante. Questo rende la passera giapponese un caso di studio interessante per comprendere la plasticità evolutiva e lo sviluppo asimmetrico.

3. Il Pesce Piatto dagli Occhi Mobili: Caso della Zanchetta (Arnoglossus laterna)

Un altro esempio interessante è la zanchetta (Arnoglossus laterna), che possiede occhi mobili capaci di muoversi indipendentemente l’uno dall’altro. Questo conferisce alla specie un ampio campo visivo, utile per individuare predatori e prede mentre giace sul fondo del mare.

Questo adattamento è unico tra i pesci piatti e suggerisce una diversa strategia di sopravvivenza. Mentre molti pesci piatti si affidano alla mimetizzazione per evitare i predatori, la zanchetta utilizza anche il movimento degli occhi per monitorare costantemente l’ambiente. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio evolutivo in ambienti con alta densità di predatori o in condizioni di scarsa visibilità.

4. Studi Paleontologici e Fossili: L’evoluzione della Migrazione degli Occhi

I fossili di pesci piatti primitivi, come quelli della specie Amphistium e Heteronectes, rappresentano importanti esempi di transizione. Questi pesci mostrano caratteristiche intermedie tra i pesci simmetrici e i pesci piatti moderni. Ad esempio, gli occhi di Heteronectes erano posizionati su entrambi i lati del corpo, ma uno di essi si trovava già in una posizione leggermente sopraelevata rispetto al normale, suggerendo un inizio del processo di migrazione.

Questi fossili indicano che l’asimmetria degli occhi nei pesci piatti si sia evoluta gradualmente, con vantaggi selettivi incrementali che hanno portato alla specializzazione osservata nei pesci piatti moderni. La scoperta di tali fossili ha fornito prove concrete a favore dell’evoluzione graduale, contraddicendo l’ipotesi di una rapida trasformazione morfologica.

Casi Particolari di Adattamento e Visione

5. Pesci Piatti Abissali e Adattamenti alla Scarsa Luminosità

Alcune specie di pesci piatti, come quelle del genere Symphurus, vivono a profondità abissali dove la luce è molto scarsa. In questi ambienti, gli occhi dei pesci piatti tendono a essere più grandi, un adattamento che migliora la loro capacità di raccogliere la minima quantità di luce disponibile. Inoltre, in alcune specie abissali, i fotorecettori nei loro occhi sono specializzati per rilevare lunghezze d’onda della luce bioluminescente prodotta da altre creature marine, consentendo loro di localizzare le prede in totale oscurità.

Gli occhi dei pesci piatti rappresentano uno degli esempi più affascinanti di adattamento evolutivo nel regno animale. La migrazione degli occhi e l’asimmetria craniale hanno permesso a questi pesci di sfruttare una nicchia ecologica unica sul fondo marino. Gli studi paleontologici e genetici continuano a fornire nuove intuizioni su come questi adattamenti siano emersi e si siano evoluti nel corso del tempo, mostrando la complessità e la creatività dell’evoluzione naturale.

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